Protesi dentale provvisoria, ecco quando e perché evitarla

Con il tradizionale metodo all on four subito dopo l’operazione di implantologia viene inserita una protesi dentale provvisoria per il primo periodo post intervento, ma questa fase può provocare problemi successivamente.

Protesi dentale provvisoria vs. protesi dentale definitiva immediata

I rischi con protesi dentale provvisoria

La protesi dentale provvisoria inserita subito dopo l’intervento viene lasciata nella bocca del paziente per i 3-4 mesi che seguono l’inserimento degli impianti, per concedere alle gengive il tempo di guarigione.

I problemi però possono sorgere proprio nella seconda perché essendo stati posti elementi nuovi nella bocca è possibile che rilevando le nuove impronte e la nuova masticazione si modifichino i dati precedentemente raccolti sul rapporto mandibola/mascella, sulla masticazione e sulla chiusura delle arcate.

Queste variazioni possono portare alla creazione di una protesi definitiva non più idonea dopo che il paziente avrà portato la protesi dentale provvisoria.

Conseguenze dell’implantologia dentale in due step

Il paziente con la protesi dentale provvisoria potrebbe cominciare a chiudere la bocca in tanti modi diversi (protusione, retrusione, lateralità) e quindi rischia di ricevere una protesi definitiva non idonea.

Da ciò possono derivare danni all’ATM (articolazione temporo mandibolare): il clinico perde i dati riguardanti il rapporto mandibola/mascella che aveva trasmesso al laboratorio nella prima fase di protesizzazione.

Potrebbero quindi verificarsi anche tanti dolori in zona cervicale- collo-spalle alte, spesso sono correlati ad un rapporto di masticazione alterata.

Modificare i rapporti occlusali tra mandibola e mascella può portare a gravi scompensi a carico dell’apparato scheletrico.

Ritrovare questi valori perduti comporta una serie di esami allaATM: posturologo, pedana stabilometrica e altri dispositivi medici che non sempre ci riportano in possesso dei dati perduti.

Tempistiche senza la protesi dentale provvisoria

1° appuntamento: valutazione del caso, raccolta dati estetici e funzionali del paziente da trasferire al laboratorio insieme all’impronta – durata 30 min. circa

2°appuntamento (circa una settimana dopo il primo appuntamento): intervento e prova dei denti – durata 1 ora e 30 min. circa

3° appuntamento (la sera del 2° appuntamento): consegna protesi – durata 30 min. circa.

I vantaggi di SAPIOS rispetto ad all on four

Come evitare la protesi dentale provvisoria con SAPIOS®

Il protocollo di implantologia dentale SAPIOS® permette al clinico di applicare una protesi dentale definitiva al paziente qualche ora dopo l’esecuzione dell’intervento.

Niente di fantascientifico, difatti il manufatto protesico definitivo (i nuovi denti fissi) viene realizzato da laboratori autorizzati grazie alle impronte prese la settimana antecedente all’intervento.

I modelli in gesso del paziente, sviluppati dalle impronte prese in prima seduta vengono messi in un dispositivo chiamato articolatore che simula la masticazione ed i movimenti di lateralità e di protrusione dello stesso.

La mandibola non ha solo la possibilità di masticare in senso verticale ma anche e soprattutto in senso sagittale.

Nel momento in cui l’articolatore è pronto ci si interfaccia con le informazioni raccolte e indicate sulle prescrizioni dal medico.

Utilizzo dell’articolatore, casi clinici

linea mediana superiore da correggere (centro bocca tra i due incisivi superiori)

2. linea del sorriso (quando il paziente sorride si devono vedere i denti, non le gengive)

3.piano di fox (nell’arcata superiore il piano orizzontale deve essere parallelo alla linea bipupillare)

4. colore dei denti presenti (se si tratta una sola arcata)

Simulazione ed intervento di implantologia

Raccolte quindi tutte le informazioni riguardanti le condizioni della bocca del paziente, si simula quanto avverrà il giorno dell’intervento di implantologia.

Si estraggono i denti di gesso e si rimontano i nuovi seguendo le indicazioni del clinico con l’intento di restituire al paziente una masticazione fisiologica ed un’estetica sicuramente migliorata, mirando come traguardo all’eccellenza.

Il giorno dell’intervento, dopo la mezz’ora richiesta per l’inserimento dei quattro impianti dentali per arcata, vengono inseriti in prova i nuovi denti e, se tutto soddisfa sia il paziente che il clinico, inviati al laboratorio con impronte nuove rilevate su impianti.

Seguendo il protocollo SAPIOS il laboratorio assembla un’innovativa e leggerissima barra in titanio all’interno della protesi pre confezionata che solidarizza i quattro impianti e consegna allo studio la protesi denominata toronto bridge 3-4 ore dopo l’intervento.

Invece, i protocolli esistenti riguardanti il trattamento all on four prevedono l’inserimento di una protesi provvisoria i primi 3-4 mesi e successivamente l’applicazione della definitiva.

Ma per le motivazioni di cui abbiamo parlato all’inizio, protesizzare con una toronto bridge definitiva su valori certi è la soluzione per non sbagliare mai.

Nella riabilitazione completa di una bocca magari con denti abrasi dal tempo o dal bruxismo (digrignare i denti) l’unica modifica che possiamo apportare è un lieve rialzo di masticazione per permettere al paziente di tornare alle condizioni in cui era qualche anno prima.

Se la protesi dentale provvisoria non è sempre necessaria, evitiamola

In conclusione riabilitando il paziente mantenendo i valori certi rilevati prima dell’intervento, quindi con una protesi definitiva, porta a successi estetici e funzionali predicibili e al risparmio di tempo e di denaro senza possibilità di errore e quindi perché complicarci la vita?

Per la stesura di questo articolo si ringrazia Sergio Vitelli, socio di Smile, per la collaborazione e la costante disponibilità in questi lunghi anni di unione professionale ed amicizia.

Protesi dentale provvisoria, ecco quando e perché evitarla